In ambito trading e investimenti, la correlazione è un indicatore statistico che misura in che modo due diversi titoli finanziari sono in grado di influenzarsi in maniera reciproca.
In maniera più pragmatica, generalmente la correlazione viene calcolata statisticamente mediante il ricorso al c.d. “coefficiente di correlazione“, un valore che può oscillare tra un minimo di -1 e un massimo +1, esprimendo quanto sia più o meno forte la relazione sussistente tra due strumenti finanziari.
A seconda dei risultati ottenuti si potranno così ottenere delle informazioni piuttosto varie sulla connessione tra i vari titoli, tenendo conto che la correlazione sarà perfettamente positiva (ovvero, tendente a un coefficiente +1) se, quando un titolo A si muove, il titolo B lo segue nella stessa direzione. Di contro, si potrà parlare di perfetta correlazione negativa (che tende a un coefficiente -1) se, quando un titolo A si muove in una direzione, il titolo B va nella direzione opposta. Come intuibile, se il coefficiente di correlazione fosse pari a 0, i titoli A e B non hanno alcuna correlazione, con la conseguenza che i due si muoveranno in modo del tutto indipendente, e che eventuali temporanee analogie direzionali saranno del tutto casuali.
Naturalmente, fin qui ci stiamo muovendo in un piano puramente teorico. Esistono infatti poche ipotesi di titoli che possono essere definiti come perfettamente correlati tra loro in maniera positiva o negativa, mentre è elevatissimo il numero di titoli finanziari che hanno un certo grado di correlazione intermedio (è il caso di molte coppie valutarie, come i trader sul Forex ben sanno).
Peraltro, le riflessioni di cui sopra possono anche essere fatte in maniera più macro. È noto, ad esempio, che il mercato azionario tende ad essere correlato in maniera inversa rispetto al mercato dei titoli di Stato, e che ancora i titoli azionari sono di norma fortemente correlati con il mercato immobiliare (non è un caso che quando il settore immobiliare è in fase di crescita, tendano a crescere anche le Borse). Tra le correlazioni più note, non possiamo che rammentare quella sussistente, in via positiva, tra il dollaro USA e l’oro.
Ma perché è così importante focalizzarsi sul concetto di correlazione? La risposta è semplice: quando si costruisce il proprio portafoglio di investimenti è fondamentale mirare a una diversificazione dei titoli, o se preferite a una mancanza di correlazione tra i vari componenti del proprio portafoglio. Questo obiettivo si può ad esempio raggiungere – anche se è sempre più difficile! – puntando su azioni di diversi settori e di differenti zone geografiche, oppure ricorrendo a strumenti (come gli ETF) che consentono di investire su un gruppo di titoli con un unico investimento, a costi ridotti, usufruendo così di un lavoro di correlazione non diretto, bensì intermediato dal gestore del fondo.
Insomma, la prossima volta che cercate di strutturare il vostro portafoglio titoli, provate a cercare asset class che garantiscano una scarsa correlazione reciproca. Non è certo l’unico requisito che dovrebbe guidare tale costruzione, ma è uno dei più importanti.