Si è consumato nei giorni scorsi uno dei furti più pesanti della nostra storia. Nel corso della terza settimana dell’anno degli hacker hanno sottratto alla piattaforma di cambio giapponese coincheck oltre 300 milioni di euro in Nem, una particolare moneta digitale.
Il furto ha fatto particolare clamore, anche perché inizialmente nessuno sembrava essersene accorto e perché la piattaforma ha dapprima dichiarato di non essere in grado di rimborsare i clienti truffati. Il risultato della notizia ha però anche influito pesantemente sulle criptovalute quotazioni.
Quotazioni ballerine
Le criptovalute sono delle monete digitali create negli ultimi anni. Le loro peculiarità le portano ad avere un valore correlato alle leggi di mercato. Visto che il numero di monete disponibile è stabilito e prefissato, se molte persone intendono acquistarne, il loro valore aumenta.
Ma quanto aumenta? Ad oggi abbiamo la chiara impressione che tale aumento può avvenire all’infinito, anche se i mercati stessi da un lato tendono a non sbilanciarsi eccessivamente, dall’altro soffrono sotto l’influsso degli avvenimenti esterni. Un pesante furto di una singola criptovaluta, il Nem, ha portato ad un importante deprezzamento di tutte le altre.
Lo stesso è avvenuto nel momento in cui la Corea del sud ha vietato la compravendita di criptomonete da parte dei coin exchange operanti sul territorio dello Stato. Certo, questo tipo di informazioni possono portare a modificare il valore di qualsiasi prodotto o bene presente sul mercato. Con le criptovalute però non ci sono salvagenti di alcun genere. Nel momento in cui qualcuno parla con toni negativi di questo tipo di valute, il loro valore scende rapidamente, e viceversa.
Coincheck e la restituzione del maltolto
Fortunatamente per i più di 250.000 clienti truffati e derubati, Coincheck ha dichiarato che restituirà a tutti quanto gli è stato indebitamente tolto. Lo farà però non tramite criptomonete, ma in Yen. In particolare, visto che i Nem hanno perso terreno dopo il furto, il valore da restituire per ognuno di essi è stato fissato in poco più di 88.000 yen, circa 650 euro.
Stiamo parlando di una cifra che globalmente supererà i 300 milioni di euro. Portando anche a diverse domande da parte di chi si interessa alle criptovalute. Il sito della piattaforma di cambio è stato infatti derubato grazie al fatto che gli hacker hanno ottenuto l’accesso ad un server in cui le monete erano immagazzinate in modo liquido, per poterle cambiare e spendere nelle transazioni a livello internazionale.
Anche se nella gestione delle monete digitali i sistemi di crittografia garantiscono una certa sicurezza, il bottino è troppo ricco per non interessare la gran parte degli hacker più esperti. Per questo molti investitori hanno deciso di vendere i loro capitali in criptovalute, per dedicarsi a investimenti diversi.
Si spera che questo evento porti ad una diversa gestione delle monete digitali, perché furti di questo genere diventino non solo difficili, ma anche impossibili. Da parte sua l’Fsa ha imposto una pesante multa alla piattaforma di cambio Coincheck, per evitare che in futuro si verifichino situazioni simili.